Il documento “Ripartiamo insieme” linee guida per la catechesi in Italia in tempo di covid, dell’Ufficio catechistico nazionale afferma: “Durante il lockdown ci si è resi conto ancora una volta di quanto sia delicata e fondamentale la missione evangelizzatrice delle famiglie. Più che riflettere su come coinvolgere le famiglie nella catechesi abbiamo compreso di dover assumere la catechesi nelle famiglie. Ma per far questo bisogna partire dai loro ritmi e dalle loro risorse reali, valorizzando ciò che c’è piuttosto che stigmatizzare ciò che manca. La parrocchia sia molto attenta ad offrire strumenti adeguati per vivere la fede in casa: la preghiera familiare e l’ascolto della Parola siano sostenuti attraverso sussidi semplici, suggerimenti per il coinvolgimento del nucleo familiare con pratiche di vita evangelica ed iniziative di carità.”

Anche questa nota mi ha fatto riflettere circa il cammino di formazione in cui ci è chiesto di dare attenzione prima agli adulti, ai genitori. Da qui è nata una proposta già rivolta ad alcuni gruppi di genitori dei nostri ragazzi, mentre nel frattempo sono state sospese le date delle celebrazioni dei sacramenti a livello comunitario. Tale proposta sarà presentata anche in assemblea, venerdì 16 ottobre. A conferma che anche altre parrocchie si stanno muovendo in questo senso, ecco lo scritto di un parroco di Mestre.

“Sono passati quasi quarant’anni da quando il Papa di allora, San Giovanni Paolo II, scriveva queste parole nel documento che raccoglieva il lavoro dei sinodi dei vescovi (Familiaris consortio 17). Uno slogan ripreso nel 2001 da lui stesso in occasione dell’incontro con le famiglie in Piazza San Pietro. Non solo lo riprese, ma lo arricchì dicendo: «Oggi aggiungo: “Famiglia, credi in ciò che sei”; credi nella tua vocazione ad essere segno luminoso dell’amore di Dio». Che dite? Ci riconosciamo in questa medesima prospettiva, mentre proponiamo una nuova impostazione del catechismo? È vero, occorre fare di necessità virtù. La necessità è data dalle condizioni imposte dalle norme di prevenzione del contagio del virus. La virtù cresce con il coinvolgimento attivo delle famiglie. Aprire la Bibbia e leggere una pagina ai figli, pregare con loro prima di sedersi a tavola, avere in casa segni di fede, che dicono di chi siamo figli e a chi apparteniamo, partecipare insieme alla messa della domenica… tutto questo e altro ancora lo può fare e lo fa la famiglia che crede in ciò che è. Non è più tempo di famiglie Amazon, quelle che «mandano» i figli a catechismo e li «spediscono» a messa. È tempo di famiglie dove i genitori ci sono e fanno i genitori dei loro figli, partecipando al loro cammino di fede. Come mai per la partita spendere mezza giornata e per i campionati di danza anche un fine settimana, mentre non c’è un’ora di tempo per dedicarsi al catechismo e alla messa?”

Intanto chiedo a tutti, in particolare alle persone fragili, di invocare l’aiuto dello Spirito Santo.

dL